Dal borgo Fantasma al paese delle fiabe Breve descrizione dei borghi
Celleno Antica sorge a 350 metri di altezza e a circa 1,5 km dal nuovo centro su uno sperone di tufo, tra due torrenti che gradatamente sfociano verso il Fiume Tevere. Il basamento di tufo ove poggia il borgo è soggetto a una lenta e progressiva erosione che sta mettendo in serio pericolo la sua stessa stabilità.
Colpito da epidemie e frane fu distrutto da un terremoto nel 1931.
Il Castello Orsini, posto all’ingresso della Celleno Antica, è sicuramente la costruzione più bella e suggestiva da visitare all’interno del borgo. Circondato da un fossato, il castello è munito di un imponente fortilizio e di una grande torre di guardia.
Dalla piazza sotto il castello (Piazza del Mercato), denominata “il Torracchio” si accede alla piazza principale (Piazza del Comune) salendo una scalinata (Via del Ponte). Dalla Piazza del Comune si può salire al castello superando un ponte in muratura ad arcata unica. Alla fine del ponte si trova un bel portale, oltrepassato il quale si trova l’accesso agli ambienti, non tutti visitabili a causa di alcune parti frananti.
L’abitato di Roccalvecce ha origini, etrusche, divenne, poi, un “castrum” romano. Durante tutto il 1200 e gli inizi del 1300 il castello fu proprietà di vari Signori e, dopo numerosi passaggi di mano, nel 1642 fu acquistato dalla famiglia Costaguti che, da allora ne detiene la proprietà.
L’etimologia:
Esistono due tesi predominanti che spiegano l’origine della parola “Roccalvecce”.
– Durante il Medioevo intorno al 1200/1300 Roccalvecce si chiamava “Rocca del Veccio” ed era costituita unicamente da un corpo di guardia e una torre di avvistamento. Gli storici ritengono che “Il Veccio” fosse il nome del condottiero di ventura che l’aveva edificata.
– Agli inizi del 1400 il castello di Roccalvecce entrò a far parte in piante stabile del patrimonio di S.Pietro. Tuttavia essendo ancora un presidio al confine tra Stato Pontificio e Repubblica di Siena divenne stazione di guardia per gendarmi pontifici svizzeri, le famose “Guardie Svizzere”. Questa presenza potrebbe aver dato origine alla definizione “Rocca Helvetica” poi tramutata nella parola Roccalvecce. Questa teoria è confutata anche da una lapide marmorea presente all’interno della chiesa del castello.
Ai piedi del borgo medievale di Roccalvecce si trova “La Vignaccia” giardino storico del castello Costaguti. Il bellissimo parco che si estende per circa 15.000 mq risale al 1700. Al suo interno sono custodite piante rare ed esotiche provenienti da tutte le parti del mondo, un maestoso viale di tigli centenari, un giardino all’italiana ed una fontana settecentesca in pietra.Anche l’abitato di Sant’Angelo fa parte dei “borghi più belli d’Italia.
Il paese, destinato all’abbandono, ha ripreso vita dalla fine del 2016, quando le facciate delle sue case sono diventate lo sfondo per fantastici murales, diventando attrattivo per un turismo alla ricerca di particolarità.
Il progetto è dell’Associazione culturale ACAS, diretta dai fratelli Gianluca e Paola Chiovelli, cittadini di Sant’Angelo che hanno dato un volto nuovo al paese.