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Sentieri a motore

A proposito dell’apertura dei sentieri in Umbria ai veicoli a motore

Lo scorso 19 dicembre l’Assemblea Legislativa della Regione Umbria (quello che una volta era il Consiglio Regionale…) ha approvato la Legge di Bilancio 2024-2026 seguendo un percorso amministrativo che inizia con il disegno di legge approvato dalla Giunta il 27/11, acquisisce i pareri del Consiglio delle Autonomie Locali il 6/12 di e della Commissione Consiliare il 13/12 e viene  trasmesso all’Assemblea Legislativa per la calendarizzazione in aula fissata il 19/12.

Il 17/12, praticamente a bocce ferme, viene presentato un piccolo emendamento, che modifica l’art 7, comma 3 del “Testo Unico Regionale per le  Foreste”, da approvare direttamente in aula con una nuova previsione di spesa di €10.000,00  da imputare alla Missione “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, Programma “Difesa del suolo” per la fornitura in opera di tabelle di segnalazione. 

Trascurabile l’impatto finanziario rispetto ai pareri già espressi dal Consiglio delle Autonomie Locali e dalla competente Commissione Consiliare, ma molto rilevanti le conseguenze  perché l’emendamento  modifica il Testo Unico Regionale per le Foreste consentendo la circolazione dei veicoli a motore anche su sentieri, mulattiere, viali parafuoco e piste di esbosco e di servizio a boschi e pascoli.

L’emendamento ha suscitato subito la contrarietà sia delle Associazioni che si occupano di tutela ambientale, escursionismo ed attività outdoor (CAI, FIE, Legambiente, FAI, LAGAP, AIGAE, FIAB, ORME, ….) sia di un nutrito gruppo di Comuni Umbri (almeno 23) che  hanno chiesto la revisione dell’emendamento.

Tra l’altro l’iniziativa sembra anche non coerente con il Decreto del Ministro per le Politiche Agricole e Forestali del 28/10/2021 (in G.U.286 del 1/12/2021) che, in attuazione dell’art. 9 del D.Lgs 3/4/2018, n. 34 “Testo unico in materia di foreste e filiere forestali” a cui tutte le regioni devono uniformarsi, dispone che “ Indipendentemente dal titolo di proprietà, la viabilità forestale e silvo-pastorale e le opere connesse (…) sono vietate al transito ordinario (…)”

Negli ultimi 50 anni, da quando l’Assessore Provantini coniò lo slogan “Umbria cuore verde d’italia”, la politica ambientale, che è la benzina della promozione turistica e della qualità della vita dell’Umbria, è da sempre improntata alla tutela del territorio ed alla salvaguardia della biodiversità ed è per questo che ha suscitato stupore il modo in cui è stato affrontato un tema tanto sensibile per la nostra Regione.

È quindi utile ricordare qualche numero sul  perché l’Umbria è il cuore verde d’Italia:

  • 102 Siti di Interesse Comunitario della Rete Natura 2000 che interessano circa il 16% del territorio regionale per una superficie complessiva di circa 140.000 ettari. Una rete di aree destinate alla conservazione della biodiversità sul territorio dell’Unione Europea, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. 
  • 7 Parchi Regionali più una parte consistente del Parco nazionale dei Monti Sibillini coprono una superficie pari a circa il 7,5% dell’intero territorio regionale, salvaguardando ambienti montani, fluviali e lacustri.
  • Tre siti UNESCO (Assisi e i luoghi di San Francesco, la Basilica di San Salvatore di Spoleto e il tempietto del Clitunno a Campello), l’area MAB UNESCO del monte Peglia,  e numerose candidature tra le quali la Fascia Olivata tra Assisi e Spoleto, il Lago Trasimeno e per ultima quella di Otricoli a “Best Tourism Village”
  • Oltre 4.000 km di sentieri e cammini nella “Rete di mobilità ecologica di interesse regionale”,  tra i più noti Il Sentiero Europeo E1 (da Capo Nord a Capo Passero), il Sentiero Italia CAI, la via di Francesco, il cammino dei Protomartiri francescani, quello dei Borghi Silenti, il Cammino di San Benedetto, la grande traversata del tevere,  la Via Romea Germanica, …..
  • 4 Strade del Vino ed una Strada dell’olio DOP  Umbria coprono l’intero territorio Regionale
  • Molti Comuni dell’Umbria aderiscono ad Associazioni e Reti, tutte basate sui principi della ecosostenibilità di seguito un elenco non esaustivo del fenomeno: 12 Cittaslow,  28 Borghi più belli d’Italia, 5 Città della Ceramica, 17 Città del Vino, 18 Città dell’Olio, 7 Città del Tartufo, 2 Città del Miele, 20 Comuni che aderiscono al  Patto dei Sindaci: 

È grazie all’attenzione quotidiana e diffusa per la salvaguardia e la custodia del territorio che l’Umbria è da sempre il cuore verde d’Italia, non per altro. Ed è su questi valori che sono nate e cresciute imprese, professionalità, modelli gestionali, progetti di vita basati sul territorio e sull’ambiente: è proprio per questo che una modifica così rilevante deve essere discussa e ragionata con tutti i portatori di interesse, a partire dagli Enti Locali che amministrano i territori. 

E’ convinzione diffusa che l’emendamento è passato anche grazie alla esigenza di approvare rapidamente la legge di bilancio 2024, ma è altrettanto certo che non sono pochi i Consiglieri Regionali, di maggioranza e di minoranza, che vorrebbero affrontare l’argomento seriamente perchè la programmazione e l’uso  del territorio sono temi di alta politica che non possono essere risolti con un blitz amministrativo.  

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